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La Flora del Sambughetti Campanito

L’area naturalistica di maggiore interesse è certamente la faggeta che si estende sulla parte alta (dai 1350 ai 1400 metri) del monte Sambughetti. Qui, questa pianta, raggiunge il suo estremo limite di presenza, infatti non esistono faggi sotto questa latitudine. È un luogo molto suggestivo, a causa dell’umidità i tronchi e i rami sono ricoperti di muschi e di licheni.
Il bosco di Faggio (Fagus sylvatica) è, generalmente, molto fitto e ombroso e la poca luce rende rara la fioritura del sottobosco. Le specie più presenti, comunque, sono il Ciclamino primaverile (Cyclamen Hederifolium) e il Pepe di montagna (Daphne laureola), un arbusto sempreverde con drupe nere simili al pepe ma velenose.

Scendendo a quote più basse il faggio cede il posto ad altre specie, in particolare al Cerro (Quercus cerris) e alla Roverella (Quercus virgiliana), all’Acero campestre (Acer campestre) e a pochi esemplari di Castagno (Castanea sativa). Il sottobosco, qui, è composto dalla Rosa selvatica comune (Rosa canina), da Rovi (Rubus ulmifolius), dall’Agrifoglio (Ilex aquifolium), dalla Salsapariglia (Smilax aspera), dal Prugnolo (Prunus spinosa) e dal Biancospino (Crataegus monogyna).

Sul monte Coniglio, in contrada Suvarita, si estende un bosco di sclerofille in cui prospera la Sughera (Quercus suber) e qualche esemplare di Leccio (Quercus ilex). Nel sottobosco si trovano il Citisio (Cytisus villosus), la Rosa selvatica (Rosa sempervirens), il Pungitopo (Ruscus aculeatus), lo Sparzio villoso (Callicotome villosa), la Salsapariglia (Smilax aspera) e l’Euforbia cespugliosa (Euphorbia characias).
Tutt’intorno si estende una vasta zona di pascolo caratterizzata da una graminacea dall’inflorescenza a doppia spiga, chiamata Covetta dei prati (Cynosurus cristatus).

L’altra area di maggiore interesse paesaggistico e naturalistico è quella dei laghetti del Campanito, dominati dalla rocca omonima e situati a oltre 1300 m s.l.m..
Nel complesso possono essere distinti tre tipi vegetazionali principali, abbastanza diversificati sotto il profilo floristico, ecologico fisionomico e strutturale. Si tratta:
  • di comunità vegetali galleggianti, 
  • di quelle sommerse 
  • e infine di quelle anfibie. 

La vegetazione galleggiante è rappresentata da specie come Lemna minor e Lemna trisulca. La vegetazione sommersa è abbastanza rappresentata; in essa si osserva una notevole ricchezza floristica sia in rizofite completamente sommerse o parzialmente galleggianti (Myriophyllum verticillatum, Potamogeton natans, Callitriche obtusangola, Ranunculus aquatilis, etc..) che in specie in parte emerse (Glyceria spicata, etc..); per ciò che riguarda la vegetazione prettamente anfibia essa si insedia in genere lungo i bordi (Eleocharis palustris, Alisma lanceolatum, Mentha acquatica, Typha latifoglia, etc..) (Brullo et al., 1994).

Nel lago maggiore abbiamo una vasta zona di vegetazione arborea con la Tamerice (Tamarix gallica) e alcuni esemplari di Salice rosso (Salix purpurea). La zona ripariale è caratterizzata da Pioppi neri (Populus nigra), da Pioppi tremuli (Populus tremula) e dal Salice pedicellato (Salix pedicellata).
I funghi, che hanno rappresentato uno dei motivi della fama del Sambughetti-Campanito, sono numerosi e variati per specie. I funghi più visibili sono rappresentati dalla frequentissima Tignosa paglierina (Amanita citrina), edule, leggermente tossica se consumata cruda; dalla Lepiota crestata (Lepiota cristata), comune lungo i sentieri, dall’odore sgradevole che la fa escludere dal consumo; dalla Mazza da tamburo (Lepiota procera), autunnale, edule, ricercatissimo; dal Chiodino (Armillariella mellea), autunnale ed edule da giovane; dall'Orecchione (Pleurotus ostreatus), autunnale ma comune anche in inverno e primavera, edule; dal Prataiolo (Agaricus campester), autunnale, edule.


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