R.N.O. Vallone di Piano della Corte
Presentazione
La Riserva Naturale Orientata "Vallone di Piano della Corte" si estende su di una vallata che appartiene agli Erei centrali. L'area protetta chiude la parte più a monte di un torrente affluente del Dittaino e dunque tributario del Simeto. Il corso delle acque, a carattere fortemente torrentizio, crea una serie di forre ove l'acqua ristagna creando dei microambienti di straordinaria bellezza. Dal punto di vista botanico le principali emergenze sono rappresentate dalla
vegetazione forestale igrofila e da quella erbacea anfibia di fondovalle. Lungo l'alveo del torrente, si trovano popolamenti a specie erbacee igrofile o anfibie che, insieme alla boscaglia ripariale, rendono il Vallone un ambiente di grande pregio naturalistico. Sui versanti del vallone, nonostante la forte antropizzazione, si rinvengono lembi di querceto che rappresentano gli ultimi resti dell'originario mantello forestale del territorio.
Geologicamente, la riserva si estende su di una vallata che appartiene agli Erei centrali. L'area protetta, che chiude la parte più a monte di un torrente affluente del Dittaino, è solcata da una incisione piccola e stretta, lunga 7 km, percorsa occasionalmente da un torrente che mette a nudo la geologia della valle. Visto il carattere torrentizio e la natura del terreno, i versanti sono soggetti a un'intensa erosione e sono modellati da numerosi movimenti franosi. D'estate, nel fondovalle, quando il torrente è in secca, questo flusso continua sotterraneo mentre nel settore montano, caratterizzato da un substrato permeabile costituito da arenarie calcaree plioceniche, una parte dell'acqua si infiltra rapidamente nel terreno. Nel settore mediano del vallone affiorano rocce sedimentarie prevalentemente impermeabili: le marne argillose azzurre che consentono la formazione di pozze e conche di acque limpide che ornano l'alveo, creando dei microambienti di straordinaria bellezza. La parte meridionale della valle è caratterizzata da depositi che costituiscono dei ripiani elevati sul fianco della valle a formare i terrazzi alluvionali. La loro costruzione risale a periodi antichi in cui l'alveo si sviluppava a quote più elevate. In altre parole la loro superficie costituiva il letto del corso d'acqua, che successivamente si è approfondito.