TEMPO DI PERCORRENZA: H.2;
DISTANZA PERCORSA A/R: KM. 3+3;
DISLIVELLO MT.: 364;
DIFFICOLTÀ: EE;
ACCESSIBILITÀ: FACILE;
MEZZI: A PIEDI;
Questo primo itinerario, considerato quello canonico della salita alla cima del Monte Altesina, è facilmente percorribile da un pubblico mediamente allenato a lunghe camminate, esso si diparte dal cancello dell'Azienda posto sulla SP 30, prosegue lungo una carrareccia tracciata dalla stessa Azienda sino a raggiungere un vasto piazzale ove è posta la casermetta della Azienda, munita di servizi, posto di guardia e vasca per le acque antincendio. Dal piazzale la carrareccia con una sede meno ampia, si dirige verso la parte più alta del Monte costeggiando i ruderi del Convento di Santa Maria di Lartisina.
Questi sono posti a quota 954 mt. sul livello del mare, in una radura dalla quale si gode un eccezionale panorama verso la lecceta e verso una parete molto acclive di grigia quarzarenite punteggiata da temerari cespugli aggrappati ad ogni minima sporgenza.
Dai ruderi la stradella si dirige verso Sud e compie un'ampia curva in salita sino alla quota 1006, qui incontra una emergenza rocciosa di piccole dimensioni nella quale si notano i resti di una tomba scavata nella roccia.
Aggirata la roccia la strada riprende a salire questa volta con direzione Nord ovest attraversando una zona di arbusteti e di pascoli ove non è raro incontrare mandrie di bestiame allo stato semibrado, da questo punto, guardando verso Sud, si avrà una visione a ventaglio di tutte le cime della Sicilia meridionale, con la dirimpettaia Enna che dimostra chiaramente la sua forma ad altipiano perfettamente appiattito in cima.
Dalla quota 1075 la stradella accentua la sua acclività e, rientrata nel bosco, questa volta sotto i pini domestici, si inerpica a zigzag verso la cima, superando le terrazze create per il rimboschimento, in pochi metri di forte pendio si giungerà così alla cima, posta a 1.192 metri e caratterizzata dall'emergenza del banco quarzarenitico fessurato e fortemente eroso dagli agenti atmosferici.
Giunti in cima il panorama si aprirà a trecentosessanta gradi su tutta l'isola con la possibilità di individuare le maggiori cime delle Madonie, l'Etna, il Monte la Guardia e le cime più spiccate della parte centromeridionale dell'isola.
Facile sarà dalla cima percorrere parte della lecceta che giunge sino alla punta e che assume un bellissimo aspetto di bosco fitto ed impenetrabile poco più a valle.
Inoltre la cima dimostra visibilmente il suo passato archeologico con vani ricavati nella viva roccia e con muretti e piani di calpestio che occupano tutta la porzione più alta del Monte.
La strada di ritorno verrà percorsa esattamente lungo lo stesso percorso.
E' consigliabile non percorrere questo itinerario nelle giornate di nebbia più fitta.
TEMPO DI PERCORRENZA: H.3;
DISTANZA PERCORSA A/R: KM. 5+5;
DISLIVELLO MT.: 472;
DIFFICOLTÀ: EEA;
ACCESSIBILITÀ: MEDIAMENTE DIFFICOLTOSA;
MEZZI: A PIEDI;
Lasciata la SP 80 e superato lo steccato della Azienda posto a protezione della Riserva Naturale, si percorrerà la trazzera chiaramente delineata che un tempo portava alla Masseria Altesinella oggi ridotta ad un povero rudere.
Dopo avere superato un primo dislivello di circa ottanta metri distribuiti su di un chilometro di cammino si giungerà ai resti della Masseria, un corpo a pianta quadra, fortificata e munita di cortile quadro all'interno, affascinante resto di una occupazione contadina e pastorale del territorio che oggi stenta a mantenere i suoi caratteri originari.
Dalla masseria, posta proprio ai piedi di una bella cresta di quarzarenite, un sentiero si dirige lungo la linea di minimo pendio, verso un abbeveratoio posto a quota 824 ai piedi del quale si diparte di un quadrivio. Qui, infatti, oltre la strada proveniente dalla Masseria dell'Altesinella, si congiungono le strade che portano verso Est al confine della riserva lungo la SP 30, a Cozzo Feliciosa, il sentiero montano che si inerpica sino alle rocce della cima Altesinella, a 1043 mt, di quota, ed il sentiero, da qui sconnesso ed a tratti quasi invisibile, che dopo circa due chilometri di cammino si ricongiunge con l'itinerario 1 a quota 1006, prima che questo risalga verso i tornanti di cima.
Il panorama è qui quello del bosco degradato, cespuglieti e pascoli inframmezzati da gruppi di alberi e da zone di rimboschimento oltre che dalle "Timpe" e dalle "puntare" di quarzarenite che conferiscono al tutto una nota di grande selvaticità.
Se si propende per la deviazione verso la cima Altesinella, bisognerà, dall'abbeveratoio, imboccare il sentiero più ad Ovest, chiaramente in salita, e seguirlo sino a quota 983, da qui, gli ultimi sessanta metri di dislivello, verranno percorsi senza sentiero sulla emergenza rocciosa che forma la cima dell'Altesinella. Questa deviazione è consigliabile solo ai più allenati escursionisti.
Il ritorno verrà percorso sulla stessa strada sino all'abbeveratoio.
Se invece si proseguirà sino all'incrocio con l'itinerario 1 a quota 1006, il cammino risulterà più facile e verrà certamente reso interessante dai numerosi incontri con i tanti esemplari delle specie vegetali ed animali che vivono nell'area protetta.
Solo a quota 916 bisognerà avere attenzione in quanto il sentiero si riduce ad una debole traccia confusa con i cammini del bestiame e solo il mantenersi lungo la linea di minimo pendio verso il più alto sentiero dell'itinerario 1 ci consentirà di continuare la strada verso la cima.
Il ritorno potrà eventualmente essere compiuto sull'itinerario 1 dopo essersi assicurati il contatto con un mezzo che, finita l'escursione, ci verrà a riprendere sulla SP 30.
Nessun mezzo pubblico percorre la S.P 30 dalla quale ha inizio il sentiero centrale della area protetta del Monte Altesina, pertanto, almeno sino ad oggi, l'unica possibilità è data dalla utilizzazione di mezzi propri o di noleggio, reperibili eventualmente ad Enna, Nicosia e Leonforte.