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La Flora del Lago di Pergusa

La flora attuale censita annovera 358 specie tra cui diverse orchidee. Il 2,23% è costituito da specie endemiche, tra cui l’Euforbia cornuta, il Timo spinosetto, lo Zafferano autunnale. Tra le specie floristiche elencate nell’allegato 2 della Direttiva CEE “Habitat” è presente il Garofano rupicolo.
A tratti, la vegetazione si presenta antropizzata e molte zone sono coltivate a seminativi e uliveti.
La distribuzione della vegetazione consente di distinguere la vegetazione sommersa, caratterizzata dalla presenza di alghe verdi come Cladophora sp. in superficie e Chara sp. nel fondo, oltre che della pianta Erba da chiozzi (Ruppia sp.), e la vegetazione riparia.

La vegetazione riparia è caratterizzata dalla predominanza di Cannuccia di palude (Phragmites australis), Giunco marittimo (Juncus maritimus) e Giunco pungente (Juncus acutus). La Cannuccia di palude forma una cintura quasi continua, interrotta solo per un tratto nel lato est, di dimensioni rilevanti, con coperture compatte ed estese tendenti alla formazione di popolamenti puri; i popolamenti raggiungono un’altezza di circa m 3 e spesso sono avviluppati dal Vilucchio bianco (Calystegia sepium) e dalla Morella rampicante (Solanum dulcamara); si scorge pure la Lattuga velenosa (Lactuca virosa). Nella parte più esterna della cintura si ritrovano individui di Tamerici maggiore (Tamarix africana), Sambuco (Sambucus nigra), Rovo comune (Rubus ulmifolius), Ailanto (Ailantus altissima), Eucalitto (Eucalyptus camaldulensis) ed individui isolati di Corniolo sanguinello (Cornus sanguinea), di Salice comune (Salix alba) e di Gelso comune (Morus alba); nel tratto di interruzione del canneto prende il sopravvento la formazione a Giunco marittimo (Juncus maritimus), che costituisce una fascia larga in alcuni punti quasi m 100, con presenza di Giunco pungente (Juncus acutus), Enula cepittoni (Inula viscosa), Enula cespita (Inula graveolens), Centauro maggiore (Centaurium erythraea), di Coda di lepre marittima (Polypogon maritimus), di qualche esemplare isolato di Tamerici maggiore (Tamarix africana) e di Rovo comune (Rubus ulmifolius) nella parte più esterna e con presenza di piccole isole di Cannuccia di palude (Phragmites australis); in mezzo al giuncheto si trova, altresì, l’alloctona Erba della pampa (Cortaderia selloana), proveniente dai vicini giardini privati dove è molto diffusa.
La fascia esterna (più vicina all’autodromo) è caratterizzata dalla presenza di Rovo comune (Rubus ulmifolius), spesso dominante e di Sambuco (Sambucus nigra), con portamento arbustivo e in alcuni tratti costituente densi popolamenti, soprattutto nel tratto a sud. Qui si riscontra una fascia continua di circa m 1300, con Sommacco siciliano (Rhus coriaria), Ailanto (Ailantus altissima), Alaterno (Rhamnus alaternus), Fico comune (Ficus carica), Salvione giallo (Phlomis fruticosa), Euforbia cespugliosa (Euphorbia characias), Cardo mariano (Sylibum marianum), Scardaccione selvatico (Dipsacus fullonum), Onopordo maggiore (Onopordum illyricum), Lattuga velenosa (Lactuca virosa), Salice pedicellato (Salix pedicellata) e Noce comune (Juglans regia). Ai bordi dell’autodromo, si riconosce infine la presenza della Canna del Reno (Arundo pliniana), del Giunchetto meridionale (Holoschoenus australis), del Prugnolo (Prunus spinosa) e di un cospicuo numero di individui di Eucalipto (Eucalyptus camaldulensis). Tra il “guard-rail”, che fa da limite alla zona A, e la pista automobilistica sono presenti entità erbacee come Linajola riflessa (Linaria reflexa), Veronica comune (Veronica persica), Pervinca maggiore (Vinca major) e Pratolina comune (Bellis perennis), con dominanza di Becco di grù comune (Erodium cicutarium). Sia nel settore nord-est sia in quello ovest sono presenti, oltre a Cannuccia di palude (Phragmites australis), diverse specie ruderali con dominanza di Cardo mariano (Sylibum marianum), Scardaccione selvatico (Dipsacus fullonum), Onopordo maggiore (Onopordum illyricum), Glasto comune (Isatis tinctoria) e Malvone perenne (Lavatera olbia); interessante la recente diffusione del Lentisco (Pistacia lentiscus).

La vegetazione alofila (che vive in ambiente salso), colonizzava le aree soggette a fluttuazioni del livello dell’acqua; dalla fine dell’estate del 2003 questa vegetazione non è più riconoscibile per le mutate condizioni di habitat che hanno consentito alle acque del Lago di lambire i popolamenti di Cannuccia di palude. La vegetazione alofila, prima presente, era rappresentata da Salicornia (Salicornia patula), Suaeda marittima (Suaeda maritima), Atriplice comune (Atriplex hastata) e Spergularia media (Spergularia media).

La flora delle colline circostanti si presenta molto varia e antropizzata. Molte zone sono state edificate, con presenza quindi di frequenti entità ornamentali e parecchie specie alloctone. Queste in tutto il bacino rappresentano il 10,84% delle specie presenti; si tratta di entità a spiccata capacità colonizzatrice, molto competitive e tendenzialmente invasive, la cui presenza e diffusione richiede opportuni controlli. Parecchi sono gli uliveti presenti; alcune zone ad accentuata acclività sono dominate dal Tagliamani (Ampelodesmos mauritanica, in dialetto siciliano “disa”), che in alcune aree si associa alla Ginestra (Spartium junceum) ed in altre all’Assenzio arbustivo (Artemisia arborescens), Asfodelo mediterraneo (Asphodelus microcarpus), Scilla marittima (Urginea maritima) e Caprifoglio etrusco (Lonicera etrusca); in altre ancora si associa alla Ferula comune (Ferula communis) e al Timo arbustivo (Thymus capitatus). Nella zona sud del bacino, a ridosso del Cozzo Capitone, è ubicata la “Selva Pergusina”, di competenza dell’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Enna. L’impianto di forestazione, risalente al 1937, è stato effettuato con Pino domestico (Pinus pinea), Pino d’Aleppo (Pinus halepensis), Eucalitto (Eucalyptus camaldulensis ed Eucalyptus globulus), etc.. Oggi la Selva presenta interessanti processi di rinaturazione spontanea, grazie al controllo contro talune azioni di disturbo, che hanno consentito l’insediamento di alcune specie autoctone (che dovevano rappresentare l’antica vegetazione delle pendici del bacino) quali Leccio (Quercus ilex), Quercia virgiliana (Quercus virgiliana), Alaterno (Rhamnus alaternus), etc.
Interessante risulta pure il parco di Villa Zagaria, tenuta nobiliare localizzata sul versante ovest del bacino e oggi di proprietà della Provincia Regionale di Enna, dove sono presenti Quercia virgiliana (Quercus virgiliana), Pungitopo (Ruscus aculeatus), Geranio sanguigno (Geranium sanguineum), etc., segno tangibile della vegetazione originaria delle colline pergusine.
Alquanto interessanti sono infine gli impluvi nella zona ovest, di cui alcuni con maggiore ristagno d’acqua, con: Lisca a foglie strette (Typha angustifolia), Giunco annuale (Juncus bufonius), Giunco natante (Juncus heterophyllus), Crescione d’acqua (Nasturtium officinale), Salcerella meridionale (Lythrum junceum), etc.

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